Un’importante meta-analisi condotta su oltre 240.000 individui ha evidenziato un legame chiaro: un maggior consumo di cibi ultra-processati è associato a un rischio significativamente più alto di morte prematura, per qualsiasi causa.
"Abbiamo concentrato l’attenzione sul rischio di morire tra i 30 e i 69 anni, una fascia d’età in cui la morte viene considerata prematura", ha spiegato Carlos Augusto Monteiro, professore emerito di nutrizione e salute pubblica presso l’Università di San Paolo, in Brasile.
Monteiro, che nel 2009 ha coniato il termine "ultra-processato" e sviluppato il sistema di classificazione NOVA, ha anche sottolineato che per ogni aumento del 10% nelle calorie derivanti da questi alimenti, il rischio di morte precoce cresce di quasi il 3%.
Ma perché questi cibi ci attraggono così tanto? Quel primo donut sembra irresistibile, e in un attimo ci si ritrova a mangiarne ben più di quanto si voleva. Zucchero, sale e grassi sono combinati in modo da renderli quasi impossibili da abbandonare. Ma c'è di più: l’industria alimentare sta forse sfruttando i meccanismi del nostro cervello e corpo per farci consumare quantità eccessive di questi prodotti?
Scopri nella gallery tutti i segreti degli alimenti ultra-processati e cosa succede davvero nel nostro organismo quando li mangiamo.