Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che l’Ucraina “potrebbe porre fine alla guerra con la Russia, se lo volesse”, ma solo accettando un accordo di pace che escluda l’ingresso di Kiev nella NATO e preveda la rinuncia definitiva alla Crimea. Le parole di Trump arrivano poche ore prima del previsto incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, fissato per il 18 agosto alla Casa Bianca, e delineano i contorni di un vertice già carico di tensioni.
L’incontro con Trump si preannuncia particolarmente difficile per Zelenskyy, con diversi analisti che avvertono: le condizioni sul tavolo potrebbero non essere favorevoli a Kiev.
Le dichiarazioni dell’ex presidente seguono il suo recente summit con Vladimir Putin in Alaska, durante il quale Trump ha abbandonato la precedente richiesta di cessate il fuoco, spingendo invece per un’intesa di pace permanente.
Nonostante i continui sforzi diplomatici, raggiungere una pace duratura resta un obiettivo complesso. Il conflitto affonda le radici nella crisi del 2014, quando, dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia (febbraio-marzo), gruppi separatisti filo-russi presero il controllo di diverse città ucraine. La situazione è precipitata ulteriormente con l’invasione su larga scala del 24 febbraio 2022.
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