Un’analisi tridimensionale appena pubblicata getta nuova luce – e nuove ombre – sulla celebre Sindone di Torino. Secondo una ricerca apparsa il 28 luglio sulla rivista Archaeometry, l’immagine impressa sul lenzuolo non sarebbe compatibile con un corpo umano reale. Al contrario, assomiglierebbe di più a un’impronta lasciata su una scultura a bassorilievo.
A condurre lo studio è stato Cícero Moraes, designer brasiliano specializzato in ricostruzioni storiche in 3D. Utilizzando avanzati software di modellazione, Moraes ha confrontato il modo in cui un tessuto si adagia su un corpo reale rispetto a una superficie scolpita. Il risultato? Troppe incongruenze tra l’immagine della Sindone e il comportamento naturale del lino su una figura tridimensionale. Un dato che mette seriamente in dubbio l’ipotesi che si tratti di un’impronta lasciata dal corpo di Cristo.
Il lenzuolo sacro, tra i reperti religiosi più discussi e analizzati della storia, fu esibito per la prima volta negli anni ’80 del XIV secolo e attribuito al cavaliere Geoffroi de Charny. Già allora suscitò polemiche: il vescovo di Troyes ne denunciò l’autenticità fin dall'inizio, dando il via a un dibattito che dura da secoli.
Tra fede, scienza e mistero, la Sindone continua ad affascinare e dividere.
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