Due ragazze adolescenti sono state ferite da colpi d’arma da fuoco e altre sei persone sono state aggredite con spray al peperoncino nella serata del 29 giugno, nei momenti conclusivi della marcia del Pride di New York City. L’episodio ha gettato un’ombra di violenza su un mese dedicato alla celebrazione della comunità LGBTQ+.
La sparatoria è avvenuta intorno alle 22:00 in Sheridan Square, nei pressi del leggendario Stonewall Inn, simbolo storico del movimento per i diritti gay nel quartiere di Greenwich Village. Una ragazza di 16 anni è stata colpita a una gamba e si trova in condizioni stabili, mentre una 17enne è in condizioni critiche dopo essere stata colpita alla testa, secondo quanto riferito dalla polizia.
In un episodio separato, sei persone sono state aggredite con spray al peperoncino a Washington Square Park, a poche strade di distanza. Le autorità hanno identificato un uomo di 33 anni come sospetto nell’aggressione con lo spray: avrebbe dichiarato di aver agito per autodifesa, temendo un’aggressione da parte di un gruppo, riporta il New York Daily News. Non è stato ancora identificato alcun sospetto in relazione alla sparatoria.
Nonostante ogni anno sempre più Paesi introducano leggi che garantiscono pari diritti alla comunità LGBTQ+, in molte parti del mondo essere queer significa vivere quotidianamente nella paura. In certi luoghi, il solo fatto di esistere può condurre alla persecuzione legale o a violenze pubbliche, spesso prima ancora che la legge intervenga. Paradossalmente, alcuni dei Paesi più pericolosi per le persone LGBTQ+ dal punto di vista della violenza garantiscono sulla carta ampie tutele legali.
Ci sono nazioni dove la vita per chi fa parte della comunità LGBTQ+ è particolarmente pericolosa: luoghi in cui odio e violenza sono all’ordine del giorno. Sfoglia questa galleria per scoprire quali sono i Paesi dove vivere apertamente come persona queer è più rischioso.