Il Parlamento italiano ha approvato una legge che considera il femminicidio un reato a parte e lo punisce con l'ergastolo. La legge è passata all'unanimità il 25 novembre, nell'occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dalle Nazioni Unite.
Il crimine differisce dall'omicidio quando è commesso in conseguenza di atti di controllo, possesso, o sopraffazione della vittima. Si applica anche quando l'omicidio viene perpetrato a causa della fine di una relazione o per limitare la libertà di una donna. La legge estende anche le coperture per le vittime e offre maggiori protezioni agli eventuali orfani.
Definito come un'uccisione intenzionale motivata da ragioni legate al genere, il femminicidio può essere alimentato da ruoli di genere stereotipati, discriminazione verso donne e ragazze, disuguaglianze nei rapporti di potere tra i sessi o norme sociali dannose. E nonostante decenni di attivismo da parte dei movimenti per i diritti delle donne e una crescente attenzione da parte dei governi di tutto il mondo, i dati mostrano che i progressi per fermare questa forma di violenza sono ancora troppo lenti.
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