Per due anni, la polizia di New Orleans ha utilizzato in segreto la tecnologia di riconoscimento facciale per monitorare le strade della città alla ricerca di sospetti—una pratica di sorveglianza senza precedenti tra le grandi città americane, che secondo un’inchiesta del Washington Post potrebbe aver violato le restrizioni locali sull’uso di questi strumenti.
Mentre il riconoscimento facciale è comunemente impiegato dalle forze dell’ordine per confrontare immagini di sospetti con quelle registrate dalle telecamere, il dipartimento di polizia di New Orleans ha fatto un passo in più. Ha avuto accesso a una rete privata di oltre 200 telecamere con riconoscimento facciale attivo, che scansionavano costantemente le strade. Quando veniva individuata una corrispondenza, un'app notificava automaticamente gli agenti sui loro telefoni, indicando nome e posizione in tempo reale della persona segnalata.
Questo tipo di sorveglianza riflette una tendenza più ampia. Le CCTV—le telecamere a circuito chiuso—sono ormai così radicate nella vita quotidiana che molti non le notano nemmeno più. Se da un lato possono aumentare la sicurezza, dall’altro cresce la preoccupazione per l’estensione e l’invasività delle tecnologie di sorveglianza moderne. Ma come si è evoluto questo strumento tanto essenziale quanto controverso? E dove, nel mondo, si è più osservati?
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