Almeno 82 persone hanno perso la vita nel Texas centrale dopo le devastanti inondazioni improvvise che hanno colpito la regione il 4 luglio. Le operazioni di ricerca e soccorso, ormai al quarto giorno, proseguono senza sosta.
La zona più colpita è Kerrville, cittadina nella Hill Country lungo il fiume Guadalupe, dove sono stati confermati 68 decessi, tra cui 28 bambini. I soccorritori stanno ancora cercando decine di dispersi, tra cui 10 ragazze e una loro educatrice del Camp Mystic, un campo estivo cristiano travolto dalla piena.
In totale, 41 persone risultano ancora disperse. È stato attivato il supporto della FEMA (l’agenzia federale per le emergenze), con elicotteri e velivoli della Guardia Costiera impegnati nei soccorsi. Il presidente Donald Trump ha dichiarato ufficialmente lo stato di disastro e dovrebbe visitare la zona nei prossimi giorni.
Le autorità invitano la popolazione del Texas centrale e orientale alla massima prudenza: le previsioni meteo annunciano nuove piogge intense, che potrebbero aggravare ulteriormente la situazione in aree già devastate.
Nel solo 2024, gli Stati Uniti hanno registrato 27 disastri climatici e meteorologici con danni superiori al miliardo di dollari ciascuno — una cifra impressionante, che non può essere ignorata. A contribuire a questa vulnerabilità c’è la varietà geografica del paese: dalle coste colpite dagli uragani alle regioni minacciate da tornado e incendi. Ma c'è anche l’impatto evidente del cambiamento climatico, che sta rendendo questi eventi sempre più frequenti e distruttivi.
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