I dazi aggiuntivi imposti dal presidente Donald Trump sulle importazioni da decine di paesi sono entrati in vigore alle 12:01 ora locale del 9 aprile, compreso un dazio elevato del 104% sui beni provenienti dalla Cina. Questa mossa è seguita dal fallimento della Cina di rispettare la scadenza fissata per l'8 aprile a mezzogiorno, in cui avrebbe dovuto rimuovere i dazi ritorsivi—accentuando i timori di una guerra commerciale globale su larga scala.
Il 9 aprile, le borse asiatiche hanno registrato forti cali, aumentando le perdite già osservate sui mercati globali da quando Trump ha annunciato l'ultima tornata di dazi la settimana scorsa. Si prevede che anche i mercati statunitensi seguano questa tendenza, con l'S&P 500 che si avvicina al territorio del mercato orso—un traguardo simbolico che segnala una crescente ansia tra gli investitori. La turbolenza del mercato riflette i timori crescenti che i dazi possano interrompere le catene di approvvigionamento, aumentare l'inflazione e innescare una significativa decelerazione economica.
Il palese disinteresse di Trump per l'impatto dei dazi sugli (ex?) alleati chiave ha alimentato le crescenti tensioni commerciali, con ripercussioni economiche globali. Man mano che i Paesi rispondono, i cambiamenti nelle valute e nei modelli commerciali potrebbero rimodellare i mercati. Mentre alcune industrie potrebbero trarne vantaggio, altre potrebbero affrontare costi più elevati e incertezze. Gli effetti complessivi di una guerra commerciale globale restano incerti, ma potrebbero rivelarsi significativi.
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