Alla vigilia di una nuova stagione diplomatica per il clima, la Cina — il più grande emettitore di CO₂ al mondo — ha annunciato un nuovo impegno ambientale. Durante il vertice climatico delle Nazioni Unite a New York, il 24 settembre, il presidente Xi Jinping ha dichiarato che il Paese punta a ridurre le proprie emissioni del 7-10% entro il 2035.
Tra le misure previste: aumentare di sei volte la capacità di energia eolica e solare rispetto ai livelli del 2020, espandere l’uso di veicoli a zero emissioni e costruire quella che Xi ha definito una “società adattiva al clima”.
Attualmente, la Cina è responsabile di oltre il 31% delle emissioni globali di anidride carbonica — una quota in continua crescita. Il nuovo piano si inserisce in un contesto di crescente pressione internazionale: oltre 100 leader mondiali stanno chiedendo azioni più incisive contro l’uso di carbone, petrolio e gas, con il segretario generale dell’ONU António Guterres che ha convocato una sessione speciale per stimolare impegni concreti.
Queste promesse avranno un peso cruciale in vista della COP30, la prossima conferenza globale sul clima delle Nazioni Unite, in programma a Belém, in Brasile, dal 10 al 21 novembre 2025.
Ma l’inquinamento non è solo un problema ambientale: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre il 99% della popolazione mondiale respira aria a livelli considerati pericolosi per la salute. Dai cieli grigi sopra le metropoli ai fumi tossici negli spazi chiusi, l’esposizione costante all'inquinamento aumenta il rischio di gravi malattie.
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