Secondo un nuovo rapporto governativo, la Grande Barriera Corallina australiana ha subito il più grave declino dei coralli degli ultimi quarant'anni. Un'ondata di caldo marino senza precedenti nel 2024, intensificata dalle condizioni di El Niño, ha provocato un diffuso sbiancamento dei coralli lungo i 2.300 chilometri della barriera corallina. L'Istituto australiano di scienze marine ha scoperto che tra un quarto e un terzo della copertura corallina dura è andata perduta nelle sue tre regioni principali, con alcune barriere coralline che hanno perso fino al 70% dei coralli viventi. L'evento di sbiancamento è stato il più esteso mai registrato, con le sezioni settentrionali e meridionali che hanno subito i cali annuali più consistenti dall'inizio del monitoraggio nel 1986. Gli scienziati avvertono che la barriera corallina potrebbe essere vicina a un punto di non ritorno, sollevando preoccupazioni urgenti sulla sua capacità di riprendersi a fronte delle crescenti pressioni climatiche.
La CNN ha documentato lo sbiancamento diffuso durante le visite alla Grande Barriera Corallina australiana nel 2024 e alla barriera corallina di Ningaloo sulla costa occidentale nel 2025. Uno scienziato, esaminando i danni, li ha descritti come “incendi sottomarini”, una metafora cruda che cattura la portata e l'urgenza della crisi che si sta consumando sotto la superficie.
La trasformazione di una vivace barriera corallina in una distesa bianca spettrale è uno dei segni più allarmanti del riscaldamento globale. Lo sbiancamento dei coralli non solo cancella il colore dall'oceano, ma minaccia gli ecosistemi marini e il sostentamento dell'uomo.
Sfoglia la gallery per scoprire cos'è lo sbiancamento dei coralli, quali sono le sue cause e cosa si può ancora fare per prevenirlo.